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1.0 Light Blue Air

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Emphatica
view post Posted on 22/9/2011, 16:15






Ero andato in montagna con due ragazzi del gruppo della mia città. C'era la neve, per la prima volta. Faceva innegabilmente freddo, ma i giubotti avevano uno scopo. Mi sentivo leggermente a disagio al di fuori della mia T-shirt attillata, ma ne valeva della mia "salute". Non soffrivo il freddo, ma dovevo pur mantenere un atteggiamento normale.
 
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view post Posted on 23/9/2011, 14:45

AshHurricane;

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davidej
Stavo tremando, letteralmente. Jason mi aveva trascinato con lui in montagna per qualche giorno. Avremmo dovuto stare nella stesso appartamento affittato assieme a due suoi amici, o per lo meno così mi aveva detto.
Faceva freddissimo, e la neve che cadeva mi si aggrappava ai capelli, alla lana dei guanti, della sciarpa e del capello.
Sospirai leggermente, seguendolo, dopo che avevamo lasciato le due valigie nell'appartamentino. C'erano 5 letti, e una piccola cucina, un salottino, e un bagno senza finestre.
Rimanemmo fuori dal portone del palazzo, ad aspettare i suoi amici.
 
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Emphatica
view post Posted on 23/9/2011, 16:13






La camminata su per un tratto di montagna sembrava sfiancasse i miei compagni. Io non battevo ciglio: la neve rendeva tutto silenzioso.
<V'ho già detto che siamo con altri due ragazzi?> disse Zac.
Sorrisi verso il basso.
<Due volte> risposi.
Respirai affondo l'aria gelida.
 
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view post Posted on 23/9/2011, 16:43

AshHurricane;

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davidej
Affondai di più il naso rosso nella sciarpa, nascondendo le mani nelle tasche.
-Jason fa freddo, i tuoi amici devono arrivare ora?-
Mormorai, guardando la stradina. Lui mormorò un "ora arrivano" sfregando la mano sulla mia spalla, per scaldarmi. Poco dopo, dal piccolo pendio spuntarono dapprima due, e poi tre teste.
-eccoli-
Mormorò Jason, sorridendo. Lo guardai, con gli occhi che sbucavano appena da sotto la sciarpa di lana, e sorrisi contento.
 
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Emphatica
view post Posted on 23/9/2011, 16:50





Qualche passo, ed ecco che vedemmo la baita. Cercai di incitare i due che stavano per collassare; Mi misi in centro e li spinsi per affrettare il passo, e ci riscaldammo i muscoli.
Il cielo terso invitava a farsi ammirare, ma con malavoglia dovetti scortarli fino alla porta di legno di un posto caldo e asciutto. Mi sistemai un po', e bussai alla porta di legno. Tornai dietro i miei compagni.
 
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view post Posted on 23/9/2011, 16:56

AshHurricane;

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davidej
Nel frattempo eravamo entrati, di nuovo al caldo, nell'atrio del palazzo. Jason aprì il portone, con la maniglia in ottone, mentre poco dietro sfregavo le mani tra loro nel tentativo di scaldarle.
Saluto uno dei due ragazzi che stavano di fronte alla porta, e poi salutò anche l'altro ragazzo. Si presentò invece il terzo, e da quello capii che probabilmente nemmeno lui lo conosceva.
 
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Emphatica
view post Posted on 23/9/2011, 17:03






Mi feci avanti dopo i miei compagni, guardando verso il basso per fingere una reazione al freddo, poi alzai lo sguardo sul ragazzo che ci aveva aperto, penetrandolo con i miei occhi chiari. Sapevo di fare questo effetto. Il ragazzo sgranò gli occhi, però non sembrava intenzionato a darmi il benvenuto.
<Salve> dissi sommessamente, ed entrai.
 
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view post Posted on 23/9/2011, 17:07

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davidej
Salutai con un mormorio i tre, rinfilando i guanti, e stringendomi le braccia attorno al busto, imbarazzato: non ero una persona molto socievole, o estroversa, anzi, tutt'altro.
 
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Emphatica
view post Posted on 24/9/2011, 14:13






<Questo è Jimmy> disse Zac quando vide che guardavo verso il basso abbastanza silenzioso.
Non appena lo fece alzai lo sguardo come un cervo allo scoperto e cercai di fare un sorriso accattivante e bellissimo.
 
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view post Posted on 24/9/2011, 17:00

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davidej
Mi limitai a rimanere in silenzio mentre Jason esibiva un sorriso, e annuiva.
-io sono Jason Jimmy, e lui è Davide-
Sorrise al "nuovo arrivato" e si rivolse a Zac, chiedendogli se gli andava di andare in un posticino carino nei paraggi.
 
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Emphatica
view post Posted on 25/9/2011, 14:17





Mi voltai e notai un altro ragazzo. Piuttosto carino per i miei standard.
Chiesero anche a me di uscire, a preferii stare "al caldo".
Volevo disfare le valigie. E trovare posti interessanti nella baita, dato che per due settimane ci sarei dovuto abitare.
 
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view post Posted on 25/9/2011, 18:19

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davidej
Sarei rimasto li, nel piano basso della baita, dove c'era un grosso camino acceso, e dei divani. Era una specie di piccolo hotel in fin dai conti, solo che al posto delle camere era dotato di appartamenti. Allo stesso piano c'era anche un piccolo bar, dietro il bancone un ragazzo.
Non appena i tre furono usciti mi diressi al bancone, e dopo aver preso la cioccolata calda mi andai a sedere su un divano davanti al camino. sorseggiando la bevanda con calma.
 
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Emphatica
view post Posted on 26/9/2011, 14:58





Mi orientai da solo per l'edificio. Non era difficile trovare l'appartamento comune.
Avanzai nel completo silenzio per un corridoio illuminato da lampade a neon.
Aprii la stanza con la chiave magnetica e mi ritrovai in un posticino abbastanza confortevole, trovai il mio letto e sistemai le mie cose. Tirai fuori un giubotto scuro, lo infilai e mi truccai meglio gli occhi. Volevo rendere ancora meglio il mio sguardo per eventuali manipolazioni.
Gli occhi glaciali non lasciavano trapelare nulla di solito. Uscii silenziosamente e andai alla "hole" usando le scale. Era tutto meravigliosamente in legno. Avevo voglia di scaldarmi, seppure non avessi fame, e cercai un posto dove bere o mangiare qualcosa di buono.
Vagai a lungo con il naso per aria non sapendo che pesci pigliare.
 
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view post Posted on 26/9/2011, 18:54

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davidej
Soffia delicatamente sulla bevanda, per freddarla almeno un pochino, accucciato sul divano.
Era stupendo li. Nel piccolo appartamento c'erano due letti a castello e un singolo. Avevo scelto un letto basso di uno di quelli a castello, lasciandoci sopra lo zaino. Ripensandoci bene forse avrei dovuto sistemare già la roba.
Sospirai leggermente, guardando fuori dalla finestra.
 
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Emphatica
view post Posted on 27/9/2011, 15:37





C'era il ragazzo carino di prima seduto su un divano. Era molto silenzioso e stava per i fatti suoi. Mi ricordava me da un po' più giovane. Pensarci m'intorpidiva la mente, e spaventava, perchè quell'età erano brividi sulla schiena. Quindi lo guardai meno sbruffone di quanto lo ero pochi secondi prima. Mi avvicinai col fiato sul collo, con lo sguardo basso e attirai la sua attenzione.
 
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